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Terra, Stèfano.

Pseudonimo di Giulio Tavernari. Scrittore e poeta italiano. Frequentatore del gruppo letterario cui facevano parte C. Pavese e L. Ginzburg, antifascista, venne fatto prigioniero durante la seconda guerra mondiale, ma riuscì a fuggire a Il Cairo, dove si unì a un gruppo di esuli italiani e dove rimase fino al 1944, anno del suo rientro in Italia. Collaboratore del "Politecnico", divenne in seguito corrispondente giornalistico dai Balcani e dal Medio Oriente. Si dedicò quindi alla letteratura, spaziando dalla poesia (Quaderno dei trent'anni, 1956; L'avventuriero timido, 1959) alla narrativa che, partendo da un'ispirazione di tipo storico-sociale, arricchì di episodi direttamente legati alle proprie esperienze di vita. Tra i suoi lavori, nei quali importante risulta l'analisi psicologica di fatti e personaggi, ricordiamo: La generazione che non perdona (1942); La fortezza del Kalimegdan (1956); Calda come la colomba (1971); Alessandra (1974); Le porte di ferro (1979); L'albergo Minerva (1982); Un viaggio, una vita (1984). Fu anche autore di libri di viaggio: Tre anni con Tito (1953); Il sorriso dell'imperatrice (1958) (Torino 1917 - Roma 1986).